Il futuro prossimo dell’editoria digitale

In questi anni si è sviluppato una cultura diversa rispetto al passato. Con l’avvento del digitale usiamo più spesso tastiere dei computer, tablet e smartphone, ma anche il nostro legge è sempre più nuovo. 
Nel 2000 il 75% delle informazioni erano analogiche e nel 2013 sono il 2%. Una differenza enorme che ha visto una rivoluzione che ha spazzato via il modo di produrre i contenuti durato molti secoli e ha aperto la strada a nuove forme, ancora in fase evolutiva. A IfBookThen, giornata dedicata all’editoria digitale, si è stimato che nel 2014 negli Stati Uniti saranno venduti più ebook che libri cartacei. La crescita del mercato italiano è più prudente, la strada dell’editoria digitale è comunque segnata e nuove sperimentazioni sono già in fase di produzione. Si tratta di modelli fluidi, ma in grado di misurarsi con il mercato in termini di costi e benefici, di competere e “stare in piedi”. A IfBookThen sono state presentate tante proposte, tutte concorde nel voler portare la lettura “fuori dal libro” utilizzando queste componenti chiave del nuovo mondo editoriale:

-avere i contenuti fluidi

-intrattenere il lettore

-condividere la storia

Si deve creare non più solo piattaforme in grado di vendere contenuti, ma sistemi con valore aggiunto, che puntano sulla condivisione e la valorizzazione qualitativa delle informazioni all’interno di sistemi aperti. L’editore deve riconquistare un posto di rilievo non più legato solo alla vendita. Con contenuti curati e originali modulabili a seconda delle esigenze specifiche, da diffondere in modo nuovo perché arrivino proprio a chi li desidera. Giocando, sperimentando, investendo in tecnologia.