Editoria e pubblicità

In questi mesi si sta delineando e discutendo quale sarà il futuro prossimo dell’editoria. Ne ho già accennato al post ‘Il futuro dell’editoria’ la strada possibile da continuare a percorrere, ma come si sa adesso il futuro è incerto per tutti i settori, oltre a quello dell’editoria.

Proprio in questo settore si è visto un calo, a partire dagli anni scorsi, dovuto al cambiamento delle abitudini delle persone e al passaggio in digitale…ma vediamo ancor più nel dettaglio la situazione.

Ciò che potrebbe essere un punto fondamentale in un successo come il settore dell’editore è l’ambito della pubblicità. Infatti, la ricerca Statista ha notato che dall’inizio del lockdown in Europa sono calati i ricavi per gli attori della catena di valore della industry pubblicitaria, in particolar modo la spesa pubblicitaria è diminuita di oltre il 30%. E ancora secondo la maggior parte del 44% degli intervistati, professionisti italiani nel settore pubblicitario, il blocco imposto dal coronavirus ha comportato una diminuzione tra il 20 e il 30% della spesa pubblicitaria.

La situazione della pubblicità online o advertising online, invece, è un po’ diversa ma pur sempre critica: parecchi editori stanno pianificando di aumentare l’attività non prima di settembre mettendo anche in atto programmi di lavoro a breve termine per adeguare costi e risorse. Tuttavia non manca mai il predominio dei giganti digitali sugli investimenti pubblicitari (Google, Facebook).

Un cambio di prospettiva non ci starebbe male: per risollevare questo settore forse bisognerebbe che gli inserzionisti pubblici e privati investissero maggiormente nella pubblicità con i piccoli e medi editori. Cosa ne pensate voi?