Decreto in materia di adozioni dei testi scolastici

Nel novembre 2012, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha emanato un decreto ministeriale dove contiene le indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e della scuola del primo ciclo, prevedendo che l’editoria scolastica adegui i libri di testo destinati alle scuole primarie di I grado, a partire dalle adozioni per l’anno scolastico 2014/2015. Questo decreto ministeriale avvertiva che questo passaggio dei libri di testo nella nuova versione digitale, richiedeva l’adozione di un apposito decreto ministeriale che definisce le caratteristiche tecniche.

A fine marzo 2013 il ministro dell’Istruzione Profumo ha firmato il decreto ministeriale, il quale prevede l’obbligo dei libri digitali e del formato misto. Questo decreto precisa che si partirà con le classi prima e quarta della scuola primaria, la classe prima della scuola secondaria di I grado, la prima e la terza classe della secondaria di II grado. Nel caso in cui l’intera dotazione libraria sia composta esclusivamente da libri in versione digitale, la Scuola avrà una riduzione che arriva fino al 30%; nel caso in cui la dotazione libraria sia nel formato misto, c’è una riduzione fino al 20%.  I risparmi ottenuti dalle riduzioni, le scuole li potranno utilizzare per dotare gli studenti dei supporti tecnologici necessari (tablet, PC/portatili) al fine di utilizzare al meglio i contenuti digitali per la didattica e l’apprendimento. Il decreto ribadisce che resta valida solo per i due anni successivi all’introduzione dei libri digitali, cioè gli anni scolastici 2014/2015 e 2015/2016.

L’associazione Italiana Editori (AIE), la Federazione della Filiera della Carta e della Grafica, l’Associazione Librai Italiani (ALI) e L’Associazione Nazionale Agenti Rappresentanti e Promotori Editoriali (ANARPE), sono contrari a questo decreto perché le disposizioni non prevedono investimenti pubblici: in questo modo l’onere per l’innovazione scolastica è riversato completamente sulle imprese e sulle famiglie. La filiera del libro e della carta preferisce, così, che si usi ancora il libro cartaceo come strumento di apprendimento. E’ da dire però che la memorizzazione e la comprensione sono meno stimolate dai supporti elettronici.

http://www.repubblica.it/scuola/2013/03/26/news/libri_digitali_profumo_convince_gli_editori_e_calano_i_tetti_di_spesa_risparmi_per_100_euro-55400933/

http://www.aie.it/SKVIS/News_PUB.aspx?IDUNI=g0vmtsgtmmpaelwjho5dbi3z1251&MDId=6368&Skeda=MODIF102-1672-2013.4.3