Una segnalazione del presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, è pervenuta al Parlamento per farne un regolamento. Questo regolamento dovrà incoraggiare le case editrici forme di cooperazione tra i produttori di contenuti editoriali e i fornitori che consentono la proliferazione online di questi contenuti tramite aggregatori e motori di ricerca, in altre parole l’AGCM garantire agli editori un’adeguata forma di remunerazione tra questi due grandi sistemi (da una parte gli editori e dall’altra gli aggregatori e motori di ricerca).
In Francia, Google ha messo un fondo da 60 milioni di euro per accompagnare gli editori verso le nuove opportunità di distribuzione digitale. Invece l’Italia è più orientata a seguire la disciplina tedesca, dove verrebbe imposto in cambio di un offerta, lo sfruttamento dei contenuti editoriali online. Il presidente di AGCM ha avvertito il legislatore per tutelare l’utilizzatore finale e quindi la diffusione della conoscenza: attraverso un eccessivo irrigidimento dei sistemi di protezione autoriali, i costi legati alla remunerazione degli editori potrebbero riverberarsi sugli utilizzatori finali, con effetti negativi per l’accesso all’informazione ed il pluralismo.